Il “restauro sostenibile”: salute e ambiente tra gli obiettivi del Museo Nazionale Romano


3 Giugno 2021

Il Museo Nazionale Romano promuove il restauro sostenibile attraverso l’uso di prodotti innovativi ed ecologici per la pulitura.

In collaborazione con la Tecno.EL, azienda che opera nel settore della conservazione dei Beni Culturali da oltre trent’anni, in qualità di Agente per Brenta, azienda che opera nella ricerca nei settori della scienza farmaceutica e dei materiali, sono stati effettuati dei test per la pulitura di patine biologiche e organiche/sintetiche utilizzando i prodotti NASIER, su diversi materiali appositamente selezionati dal Museo. NASIER è una linea di prodotti detergenti ecocompatibili, sviluppati e commercializzati da Brenta, a base di enzimi stabilizzati, efficaci in qualunque condizione di pH e temperatura. Si tratta di un metodo di pulitura innovativo, frutto della ricerca nel settore della chimica dei materiali e delle micro e nanotecnologie. Sono dei prodotti atossici per gli operatori e l’ambiente, e agiscono in maniera selettiva. Si presenta come un gel viscoso, pronto all’uso, di facile utilizzo e rimozione; è infatti sufficiente dell’acqua nebulizzata per la rimozione a fine trattamento. I tempi di applicazione sono contenuti da venti minuti ad un’ora e mezza, a seconda delle condizioni climatiche e del manufatto. È possibile effettuare nell’immediato le eventuali applicazioni successive.

Sono disponibili diverse formulazioni suddivise per materiale LAPIDEO, PITTORICO e CARTACEO. Nell’ambito dei test eseguiti al Museo Nazionale Romano, nella sede delle Terme di Diocleziano, è stato utilizzato il NASIER LAPIDEO nei due formulati: L01, per la rimozione delle patine biologiche, della caseina, delle colle proteiche ed in generale delle sostanze proteiche; L02, per la rimozione di cere, oli siccativi, vernici oleo-resinose, “beveroni”, ridipinture, esteri acrilici, esteri vinilici e Paraloid B72.

Le prove applicative si sono svolte su un totale di sette reperti selezionati tra materiale lapideo (travertino e marmo) e materiale ceramico. Il materiale lapideo esposto all’aperto nel Giardino interno al c.d. Chiostro di Michelangelo, presenta patine biologiche, più o meno stratificate e di diversa natura, mentre il materiale lapideo esposto negli ambulacri del Chiostro suddetto è caratterizzato dalla deposizione del particolato, dall’alterazione di patine dovute a precedenti restauri oppure nel caso del reperto di scavo selezionato, da patine presumibilmente ossalatiche. Il materiale ceramico presenta degli incollaggi realizzati con colle a base di caseina e gesso (L01), oppure poliestere e caolino (L02). Si tratta di casi comunemente presenti all’interno delle collezioni del museo e che rappresentano dunque un ottimo caso studio.

La pulitura è uno dei momenti più complessi tra le operazioni di restauro, è irreversibile perché rimuove del materiale ed è operazione critica perché agisce sull’ultimo strato dell’opera, laddove il messaggio viene trasmesso. Data la natura polimaterica dello strato oggetto dell’intervento di pulitura, la selettività dell’azione è spesso determinante per il suo successo. Gli enzimi per loro natura sono selettivi, catalizzano la scissione di determinate molecole (idrolisi), in relazione al tipo di enzima, ed in condizioni operative blande. Per tali motivi la ricerca negli ultimi anni si è focalizzata molto sul loro impiego in tutte le condizioni operative.

La tecnologia alla base di NASIER nasce all’Università Cà Foscari di Venezia, grazie al lavoro svolto dalla dott.ssa Irene Scarpa, per il quale ha ricevuto diversi premi, tra cui il premio come Esperto Scientifico durante il convegno i “Giovani e il Restauro”, svoltosi nel 2015 proprio al Museo Nazionale Romano, da sempre attento alle nuove tecnologie e alla ricerca nel settore della conservazione dei beni culturali. La proprietà intellettuale è stata poi nel 2018 acquisita da Brenta, la quale ha successivamente sviluppato e industrializzato la linea di prodotti NASIER, ad oggi commercializzati e distribuiti via e-commerce ed anche sul MEPA.

Negli ultimi anni il restauro sostenibile è sempre più spesso oggetto di interventi di carattere scientifico e divulgativo, perché in grado di rispondere al bisogno dei restauratori di lavorare preservando la loro salute, come anche alla necessità di preservare l’ambiente dall’inquinamento del suolo e delle acque. I prodotti NASIER non lasciano residui sull’opera, per cui risponde anche a questa necessità, è privo di pittogrammi di pericolo in etichetta, non richiede l’uso di dispositivi di protezione individuale né accortezze speciali nello smaltimento dell’acqua di risciacquo. I prodotti della chimica verde rappresentano un’importante risorsa nel settore della conservazione dei Beni Culturali e Ambientali, che merita ampia divulgazione e diffusione.

Consulta qui la relazione tecnica sull’intervento a Palazzo Altemps

Consulta qui la relazione tecnica sull’intervento alle Terme di Diocleziano