Simone Forti, danzatrice/coreografa/scrittrice, è nata a Firenze, in Italia, nel 1935 ed emigrò negli Stati Uniti con la sua famiglia nel 1939. Nel 1955 iniziò a ballare nella zona San Francisco Bay con Anna Halprin, che stava svolgendo un lavoro pionieristico. nell’improvvisazione. Dopo quattro anni di studio e di esibizioni con gli Halprin, Simone si è trasferita a New York City. Lì studiò composizione al Merce Cunningham Studio con il musicologo ed educatore di danza Robert Dunn che stava introducendo i danzatori al lavoro di John Cage. Nella primavera del 1961, Forti presentò un’intera serata presso il loft di Yoko Ono, di quello che chiamò Dance Constructions, un evento fondamentale che si rivelò influente sia nel mondo della danza contemporanea che dell’arte visiva.
Nel corso degli anni il lavoro di Forti si è evoluto dalle prime Dance Constructions minimaliste, attraverso studi sul movimento degli animali, esplorazioni del movimento circolare nel suo lavoro con il musicista Charlemagne Palestine e lavori di gruppo come Land Portraits con Simone Forti e Troupe. Negli anni ’80 Forti iniziò a parlare mentre si muoveva, sviluppando la sua pratica di improvvisazione, News Animations.
Forti si è esibita e ha insegnato negli Stati Uniti, in Canada ed Europa, nonché nel Regno Unito, Turchia, Giappone, Corea, Australia e Venezuela. Le sue apparizioni includono il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Italia, Stedelijk Museum di Amsterdam, Saibu Theatre di Tokyo, Fondation Cartier e il Museo del Louvre di Parigi, Galleria L’Attico, il Museo del Castello di Rivoli, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in Italia, la Fundacao Serralves museo in Portogallo e l’ICA di Londra, Negli Stati Uniti è apparsa in molte sedi di Los Angeles, tra cui la Church in Ocean Park, il Pasadena Museum of Art, il Museum of Contemporary Art, l’Highway Performance Space, l’Electric Lodge, il Beyond Baroque Literary Arts Center, e il REDCAT; a New York, al Dance Theatre Workshop, Danspace/St. Marks Church, Judson Church, The Kitchen Center for Video, Music, Dance & Performance, il Museum of Modern Art e MoMA PS1. Ha partecipato alla Video Opera di Nam June Paik al Whitney Museum of American Art di New York, al Donaueschinger Festival in Germania e al Sougetsu Museum di Tokyo.
Molte delle opere di Forti sono presenti in collezioni permanenti, tra cui le sue Dance Constructions al Museum of Modern Art di New York, gli ologrammi creati in collaborazione con l’olografo Lloyd Cross allo Stedelijk Museum di Amsterdam, l’Art Institute di Chicago e il Whitney Museum di New York. I suoi disegni si trovano in molte collezioni private.
Forti ha collaborato con gli artisti Robert Morris, Robert Whitman, i musicisti Charlemagne Palestine, Peter Van Riper, Jon Gibson, Malcolm Goldstein e Zev, e con i dantatori Steve Paxton, Yvonne Rainer, Claire Filmon, Carmela Hermann Dietrich, Jeremiah Day, Batyah Schachter, Terrence Luke Johnson, Sarah Swenson, Pooh Kaye, K. J. Holmes, David Zambrano, e molti altri.
Forti ha insegnato all’American Dance Festival nella Carolina del Nord, al Bates Festival nel Maine, al Center for New Dance Development nei Paesi Bassi e al Centre National de la Danse in Francia. Ha frequentato la facoltà di danza dell’UCLA dal 1997 al 2014.
Il primo libro di Forti, Handbook in Motion: un resoconto di un discorso personale in corso e delle sue manifestazioni nella danza, è stato originariamente pubblicato nel 1974 dal Nova Scotia College of Art and Design come parte della serie Source Materials of the Contemporary Arts. È stato ripubblicato in traduzione francese, come Manuel en Mouvement, nel 2000 da Contredanse come edizione del loro giornale di danza belga Nouvelles de Danse. La prima edizione del libro di Forti, Oh, Tongue è stata pubblicata nel 2003 da Beyond Baroque Books, Los Angeles, a cura di Fred Dewey. Si tratta di una variegata raccolta di scritti, tra cui saggi sperimentali, trascrizioni di improvvisazioni logomotive, un’immaginaria conversazione politico-storica con suo padre, poesie, articoli sulla danza e una postfazione del poeta Jackson Mac Low. Nel 2008 Oh, Tongue è stato ripubblicato in traduzione francese dalle Edizioni Al Dante, Limoge, Francia, insieme all’Università di Arte e Design di Ginevra. Nel 2010 Beyond Baroque Books ha pubblicato un’edizione ampliata di Oh, Tongue, che includeva alcuni dei nuovi scritti e disegni di Forti, e una successiva del suo editore, Fred Dewey, che è un’ampia riflessione e contestualizzazione del lavoro di Simone. Oh, Tongue è stato ristampato da Nero Edizioni, Roma, nel 2022. Nel 2021, Nero Editions, Roma, Italia, ha pubblicato News Animations, in inglese e italiano, una raccolta di trascrizioni delle performance di News Animations di Forti nel corso di diversi decenni. Nel 2018 Koenig Books e Vleeshal, Middelburg hanno co-pubblicato The Bear In The Mirror, una raccolta di storie, poesie in prosa, disegni, foto, lettere, appunti e ricordi. Nel 2021 Kunstverein ha pubblicato la traduzione italiana, L’Orso allo Specchio. Nel 2014, il Museum der Modern, Salisburgo, Austria, ha pubblicato il catalogo della mostra retrospettiva di Forti, Thinking With the Body. Nel 2009, il lavoro di Forti è apparso in Jeremiah Day/Simone Forti, un libro che documenta una mostra del 2008 con Jeremiah Day al Project Arts Centre di Dublino, con saggi di Fred Dewey e della curatrice del Centro Tessa Giblin.
Forti ha ricevuto numerosi premi, tra cui un New York State Council on the Arts Grant for Choreography nel 1988, un Bessie Award for Sustain Achievement from Dance Theatre Workshop nel 1995, un John Simon Guggenheim Memorial Fellowship nel 2005, il Yoko Ono Lennon Courage Premio per le Arti nel 2011, e nel 2023 il Leone d’Oro alla carriera della Biennale Danza.
Simone Forti è rappresentato dalla Galleria Raffaella Cortese a Milano e dalla Box Gallery di Los Angeles negli Stati Uniti.