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1 settimana fa

Museo Nazionale Romano
Non solo calchi erano esposti nella Mostra Archeologica del 1911. Nel caso dellAra Pacis, infatti,  oltre alla ricostruzione realizzata con copie in gesso dei frammenti collocati in diversi musei, fu possibile anche integrare le ricostruzioni con elementi  rinvenuti negli scavi che si continuavano a effettuare in quegli anni. Al centro dellAula X si trovava quindi  la ricostruzione, mentre sulle pareti erano posti i frammenti originali. LAra Pacis veniva così a trovarsi unita da una linea ideale con il Monumentum Ancyranum, esposto subito fuori dalla stessa Aula.
#museonazionaleromano #MostraArcheologica1911 #StorieinArchivioMNR

Non solo calchi erano esposti nella Mostra Archeologica del 1911. Nel caso dell'Ara Pacis, infatti, oltre alla ricostruzione realizzata con copie in gesso dei frammenti collocati in diversi musei, fu possibile anche integrare le ricostruzioni con elementi rinvenuti negli scavi che si continuavano a effettuare in quegli anni. Al centro dell'Aula X si trovava quindi la ricostruzione, mentre sulle pareti erano posti i frammenti originali. L'Ara Pacis veniva così a trovarsi unita da una linea ideale con il Monumentum Ancyranum, esposto subito fuori dalla stessa Aula.
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2 settimane fa

Museo Nazionale Romano
Uno dei punti di forza della Mostra Archeologica del 1911 era la ricostruzione di opere e monumenti attraverso il ricorso ai calchi in gesso. Queste preziose copie, realizzate con la massima cura, offrivano infatti al pubblico la possibilità di vedere davanti ai propri occhi non solo edifici o opere conservati in altre città ma, come nel caso dellAra Pacis, monumenti ricomposti da frammenti che erano confluiti in diversi musei e di cui si continuavano ad estrarre nuovi elementi. Come sottolinea Lanciani, nella Guida della Mostra, in molti avevano tentato una ricostruzione ma senza arrivare a proporne nessuna accettabile. Con non poco orgoglio, quindi, proprio nella Mostra Archeologica, venne proposto un saggio di ricostruzione di un angolo dellara nellAula X. 

#museonazionaleromano #MostraArcheologica1911 #StorieinArchivioMNR

Uno dei punti di forza della Mostra Archeologica del 1911 era la ricostruzione di opere e monumenti attraverso il ricorso ai calchi in gesso. Queste preziose copie, realizzate con la massima cura, offrivano infatti al pubblico la possibilità di vedere davanti ai propri occhi non solo edifici o opere conservati in altre città ma, come nel caso dell'Ara Pacis, monumenti ricomposti da frammenti che erano confluiti in diversi musei e di cui si continuavano ad estrarre nuovi elementi. Come sottolinea Lanciani, nella Guida della Mostra, in molti avevano tentato una ricostruzione ma senza arrivare a proporne nessuna "accettabile". Con non poco orgoglio, quindi, proprio nella Mostra Archeologica, venne proposto "un saggio di ricostruzione di un angolo dell'ara" nell'Aula X.

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3 settimane fa

Museo Nazionale Romano
La Mostra Archeologica del 1911 diede spazio anche ad alcuni reperti appena rinvenuti. Spicca tra questi la presenza della base circolare con le danzatrici, rinvenuto nel 1908 lungo la via Prenestina e originariamente appartenente a un monumento funerario. Come ricorda la guida dellepoca, il prezioso reperto, definito gemma della scultura antica venne acquistato dal Governo italiano al notevole prezzo di 100.000 lire.
#museonazionaleromano #MostraArcheologica1911 #StorieinArchivioMNR

La Mostra Archeologica del 1911 diede spazio anche ad alcuni reperti appena rinvenuti. Spicca tra questi la presenza della base circolare con le danzatrici, rinvenuto nel 1908 lungo la via Prenestina e originariamente appartenente a un monumento funerario. Come ricorda la guida dell'epoca, il prezioso reperto, definito "gemma della scultura antica" venne acquistato dal Governo italiano al notevole prezzo di 100.000 lire.
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4 settimane fa

Museo Nazionale Romano
Usciamo dal giardino e un vero miracolo si presenterà ai nostri occhi: il tempio di Roma e Augusto sembra, come per incanto, esser stato traportato qui a Roma da Ankara, al centro dellAsia Minore. La riproduzione imita in effetti loriginale con unesattezza scrupolosa. Ai due lati della porta si trova la copia del celebre testamento di Augusto, documento auto-biografico dove, secondo il testo, sono raccontate le imprese con le quali egli soggiogò il mondo allImpero del popolo romano. 
Così la Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma descrive la ricostruzione del cosiddetto Monumentum Ancyranum soffermandosi sulliscrizione riprodotta in questa foto.
#museonazionaleromano #MostraArcheologica1911 #StorieinArchivioMNR

"Usciamo dal giardino e un vero miracolo si presenterà ai nostri occhi: il tempio di Roma e Augusto sembra, come per incanto, esser stato traportato qui a Roma da Ankara, al centro dell'Asia Minore. La riproduzione imita in effetti l'originale con un'esattezza scrupolosa. Ai due lati della porta si trova la copia del celebre testamento di Augusto, documento auto-biografico dove, secondo il testo, sono raccontate le imprese con le quali egli soggiogò il mondo all'Impero del popolo romano".
Così la Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma descrive la ricostruzione del cosiddetto "Monumentum Ancyranum" soffermandosi sull'iscrizione riprodotta in questa foto.
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Visiting Rome, we decided to visit your museum. Unfortunately, we couldn't because some moron in your management decided that from May of this year you do not accept cash. First of all, not accepting legal tender is illegal - any institution under government control MUST accept the currency issued by the state. Secondly, by refusing to accept cash you are effectively killing your international tourism. Who, in their right mind, would make such a decision? If you have an iota of common sense, you would make visits to your museums as effortless as possible, accepting any form of payment. You should invite tourists because they bring money to your country and to you. And this money is your pay that makes your life good. Finally, by automating the payments, your local Italians are losing their jobs.

Una delle più straordinarie attrazioni presentate alla Mostra Archeologica del 1911 era il Monumentum Ancyranum,  collocato nel Giardino dei Cinquecento, chiamato per loccasione  Giardino di Ankara. Limponente ricostruzione riproduceva, in dimensioni reali, i resti del pronao e della cella del tempio di Augusto e Roma ad Ankara. Per ottenerne una riproduzione il più fedele possibile fu inviata ad Ankara una spedizione condotta da Azeglio Berretti; il risultato fu straordinario e le testimonianze dellepoca misero in evidenza come, grazie a questo lavoro, fosse possibile percepire il monumento molto più che di fronte alloriginale, occupato comera da costruzioni moderne che vi si addossavano soffocandolo e privandolo della sua dignità monumentale.

#museonazionaleromano #StorieinArchivioMNR #MostraArcheologica1911

Una delle più straordinarie attrazioni presentate alla Mostra Archeologica del 1911 era il "Monumentum Ancyranum", collocato nel Giardino dei Cinquecento, chiamato per l'occasione "Giardino di Ankara". L'imponente ricostruzione riproduceva, in dimensioni reali, i resti del pronao e della cella del tempio di Augusto e Roma ad Ankara. Per ottenerne una riproduzione il più fedele possibile fu inviata ad Ankara una spedizione condotta da Azeglio Berretti; il risultato fu straordinario e le testimonianze dell'epoca misero in evidenza come, grazie a questo lavoro, fosse possibile percepire il monumento molto più che di fronte all'originale, occupato com'era da costruzioni moderne che vi si addossavano soffocandolo e privandolo della sua dignità monumentale.

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Due settimane fa vi abbiamo parlato della ricostruzione del Sepolcro dei Platorini realizzato in occasione della Mostra Archeologica del 1911. Ecco come apparivano i diversi elementi prima di essere inseriti nella ricostruzione: rinvenuto nellaprile 1880, durante i grandi lavori per il Tevere, il monumento fu scomposto. Le diverse parti che lo componevano furono trasportate al Museo e lasciate nellAula X, allora utilizzata come deposito; le statue e le urne, invece, furono destinate allesposizione e furono collocate rispettivamente nel chiostro e nel piano superiore del Museo.

#museonazionaleromano #storieinarchiviomnr #MostraArcheologica1911

Due settimane fa vi abbiamo parlato della ricostruzione del Sepolcro dei Platorini realizzato in occasione della Mostra Archeologica del 1911. Ecco come apparivano i diversi elementi prima di essere inseriti nella ricostruzione: rinvenuto nell'aprile 1880, durante i grandi lavori per il Tevere, il monumento fu scomposto. Le diverse parti che lo componevano furono trasportate al Museo e lasciate nell'Aula X, allora utilizzata come deposito; le statue e le urne, invece, furono destinate all'esposizione e furono collocate rispettivamente nel chiostro e nel piano superiore del Museo.

#museonazionaleromano #StorieinArchivioMNR #mostraarcheologica1911
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Terminata la lunga carrellata sulle opere offerte in prestito dalla Romania, in occasione della Mostra Archeologica del 1911, vi presentiamo oggi lunica ricostruzione realizzata in occasione della stessa mostra che è ancora possibile vedere nel Museo: quella del sepolcro dei Platorini, nellAula X. Rinvenuto il 24 aprile del 1880  nei pressi della Farnesina, il sepolcro fu ricostruito riproponendo lo stato in cui era stato ritrovato. La parte posteriore conservava infatti intatto il bugnato, gli stucchi e le iscrizioni  erano al loro posto mentre e la parte anteriore era stata demolita per la costruzione delle mura aureliane; per ricollocare il grande acroterio, parte del fregio e della cornice, si ricostruì quindi il muro ma in modo che fosse immediatamente riconoscibile dai resti antichi.

#museonazionaleromano #storieinarchiviomnr #MostraArcheologica1911

Terminata la lunga carrellata sulle opere offerte in prestito dalla Romania, in occasione della Mostra Archeologica del 1911, vi presentiamo oggi l'unica ricostruzione realizzata in occasione della stessa mostra che è ancora possibile vedere nel Museo: quella del sepolcro dei Platorini, nell'Aula X. Rinvenuto il 24 aprile del 1880 nei pressi della Farnesina, il sepolcro fu ricostruito riproponendo lo stato in cui era stato ritrovato. La parte posteriore conservava infatti intatto il bugnato, gli stucchi e le iscrizioni erano al loro posto mentre e la parte anteriore era stata demolita per la costruzione delle mura aureliane; per ricollocare il grande acroterio, parte del fregio e della cornice, si ricostruì quindi il muro ma in modo che fosse immediatamente riconoscibile dai resti antichi.

#museonazionaleromano #StorieinArchivioMNR #mostraarcheologica1911
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Traiano e il suo aiutante di campo sono i protagonisti dellultimo rilievo  tratto dal Monumento di Adamclisi che vi presentiamo in questa lunga carrellata di approfondimento sui calchi offerti dalla Romania nel 1911, in occasione della Mostra Archeologica. Limperatore è ben riconoscibile sulla sinistra. VI ricordiamo che da domani inizia lultima settimana di apertura della mostra  𝗗𝗮𝗰𝗶𝗮 – 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀. Non perdete loccasione di ammirare gli oltre 1000 reperti che ripercorrono lo sviluppo storico e culturale del territorio dell’attuale Romania lungo un periodo di oltre mille anni, dall’VIII secolo a.C. al VII secolo d.C.

𝗗𝗮𝗰𝗶𝗮 – 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀
𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼, 𝗧𝗲𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗼𝗰𝗹𝗲𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼
viale de Nicola 78
dal martedì alla domenica 9,30-19,00 (ultimo ingresso ore 18,00)
#museonazionaleromano #TermediDiocleziano #dacia_ultimafrontiera

#storieinarchiviomnr #museonazionaleromano #daciaultimafrontieraromanita #mostraarcheologica1911

Traiano e il suo aiutante di campo sono i protagonisti dell'ultimo rilievo tratto dal Monumento di Adamclisi che vi presentiamo in questa lunga carrellata di approfondimento sui calchi offerti dalla Romania nel 1911, in occasione della Mostra Archeologica. L'imperatore è ben riconoscibile sulla sinistra. VI ricordiamo che da domani inizia l'ultima settimana di apertura della mostra 𝗗𝗮𝗰𝗶𝗮 – 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀. Non perdete l'occasione di ammirare gli oltre 1000 reperti che ripercorrono lo sviluppo storico e culturale del territorio dell’attuale Romania lungo un periodo di oltre mille anni, dall’VIII secolo a.C. al VII secolo d.C.

𝗗𝗮𝗰𝗶𝗮 – 𝗹’𝘂𝗹𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀
𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗡𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼, 𝗧𝗲𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗼𝗰𝗹𝗲𝘇𝗶𝗮𝗻𝗼
viale de Nicola 78
dal martedì alla domenica 9,30-19,00 (ultimo ingresso ore 18,00)
#museonazionaleromano #TermediDiocleziano #dacia_ultimafrontiera

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