3 settimane fa
Non solo calchi erano esposti nella Mostra Archeologica del 1911. Nel caso dell'Ara Pacis, infatti, oltre alla ricostruzione realizzata con copie in gesso dei frammenti collocati in diversi musei, fu possibile anche integrare le ricostruzioni con elementi rinvenuti negli scavi che si continuavano a effettuare in quegli anni. Al centro dell'Aula X si trovava quindi la ricostruzione, mentre sulle pareti erano posti i frammenti originali. L'Ara Pacis veniva così a trovarsi unita da una linea ideale con il Monumentum Ancyranum, esposto subito fuori dalla stessa Aula.
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4 settimane fa
Uno dei punti di forza della Mostra Archeologica del 1911 era la ricostruzione di opere e monumenti attraverso il ricorso ai calchi in gesso. Queste preziose copie, realizzate con la massima cura, offrivano infatti al pubblico la possibilità di vedere davanti ai propri occhi non solo edifici o opere conservati in altre città ma, come nel caso dell'Ara Pacis, monumenti ricomposti da frammenti che erano confluiti in diversi musei e di cui si continuavano ad estrarre nuovi elementi. Come sottolinea Lanciani, nella Guida della Mostra, in molti avevano tentato una ricostruzione ma senza arrivare a proporne nessuna "accettabile". Con non poco orgoglio, quindi, proprio nella Mostra Archeologica, venne proposto "un saggio di ricostruzione di un angolo dell'ara" nell'Aula X.
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1 mese fa
La Mostra Archeologica del 1911 diede spazio anche ad alcuni reperti appena rinvenuti. Spicca tra questi la presenza della base circolare con le danzatrici, rinvenuto nel 1908 lungo la via Prenestina e originariamente appartenente a un monumento funerario. Come ricorda la guida dell'epoca, il prezioso reperto, definito "gemma della scultura antica" venne acquistato dal Governo italiano al notevole prezzo di 100.000 lire.
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1 mese fa
"Usciamo dal giardino e un vero miracolo si presenterà ai nostri occhi: il tempio di Roma e Augusto sembra, come per incanto, esser stato traportato qui a Roma da Ankara, al centro dell'Asia Minore. La riproduzione imita in effetti l'originale con un'esattezza scrupolosa. Ai due lati della porta si trova la copia del celebre testamento di Augusto, documento auto-biografico dove, secondo il testo, sono raccontate le imprese con le quali egli soggiogò il mondo all'Impero del popolo romano".
Così la Guida Ufficiale delle Esposizioni di Roma descrive la ricostruzione del cosiddetto "Monumentum Ancyranum" soffermandosi sull'iscrizione riprodotta in questa foto.
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Visiting Rome, we decided to visit your museum. Unfortunately, we couldn't because some moron in your management decided that from May of this year you do not accept cash. First of all, not accepting legal tender is illegal - any institution under government control MUST accept the currency issued by the state. Secondly, by refusing to accept cash you are effectively killing your international tourism. Who, in their right mind, would make such a decision? If you have an iota of common sense, you would make visits to your museums as effortless as possible, accepting any form of payment. You should invite tourists because they bring money to your country and to you. And this money is your pay that makes your life good. Finally, by automating the payments, your local Italians are losing their jobs.
2 mesi fa
Una delle più straordinarie attrazioni presentate alla Mostra Archeologica del 1911 era il "Monumentum Ancyranum", collocato nel Giardino dei Cinquecento, chiamato per l'occasione "Giardino di Ankara". L'imponente ricostruzione riproduceva, in dimensioni reali, i resti del pronao e della cella del tempio di Augusto e Roma ad Ankara. Per ottenerne una riproduzione il più fedele possibile fu inviata ad Ankara una spedizione condotta da Azeglio Berretti; il risultato fu straordinario e le testimonianze dell'epoca misero in evidenza come, grazie a questo lavoro, fosse possibile percepire il monumento molto più che di fronte all'originale, occupato com'era da costruzioni moderne che vi si addossavano soffocandolo e privandolo della sua dignità monumentale.
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www.facebook.com/share/qFNDsygRBfwN4bB6/ Ho letto questa notizia: perché il nostro patrimonio non è degno di rispetto?
Fate girare, non si possono silenziare questi soprusi. contropiano.org/regionali/lazio/2024/05/20/roma-stop-alluso-privatistico-dei-musei-pubblici-0172684 www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2024/05/19/chiuso-per-bulgari-gioielli-in-vendita-al...
2 mesi fa
Due settimane fa vi abbiamo parlato della ricostruzione del Sepolcro dei Platorini realizzato in occasione della Mostra Archeologica del 1911. Ecco come apparivano i diversi elementi prima di essere inseriti nella ricostruzione: rinvenuto nell'aprile 1880, durante i grandi lavori per il Tevere, il monumento fu scomposto. Le diverse parti che lo componevano furono trasportate al Museo e lasciate nell'Aula X, allora utilizzata come deposito; le statue e le urne, invece, furono destinate all'esposizione e furono collocate rispettivamente nel chiostro e nel piano superiore del Museo.
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3 mesi fa
Terminata la lunga carrellata sulle opere offerte in prestito dalla Romania, in occasione della Mostra Archeologica del 1911, vi presentiamo oggi l'unica ricostruzione realizzata in occasione della stessa mostra che è ancora possibile vedere nel Museo: quella del sepolcro dei Platorini, nell'Aula X. Rinvenuto il 24 aprile del 1880 nei pressi della Farnesina, il sepolcro fu ricostruito riproponendo lo stato in cui era stato ritrovato. La parte posteriore conservava infatti intatto il bugnato, gli stucchi e le iscrizioni erano al loro posto mentre e la parte anteriore era stata demolita per la costruzione delle mura aureliane; per ricollocare il grande acroterio, parte del fregio e della cornice, si ricostruì quindi il muro ma in modo che fosse immediatamente riconoscibile dai resti antichi.
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