5 mesi fa
Tra il 1920 e il 1921, Roberto Paribeni si trovò a scavare un complesso termale di Villa Adriana. Tra i numerosi ambienti che si andavano svelando, uno in particolare colpì la sua attenzione, caratterizzato da una "singolare planimetria e di bella e ardita foggia di costruzione": si trattava in effetti di un'aula ottagonale con una volta ellittica. "L'arditezza della costruzione", la posizione centrale nel complesso termale, la serie di condotti che permettevano la circolazione di aria calda dal pavimento, dalle pareti e persino alla base della cupola ma anche la mancanza di vasche avevano messo in qualche difficoltà Paribeni finché non gli venne in aiuto "il buon Plinio il Giovane" che, descrivendo la sua villa, menziona anche un "heliocaminus". Nessun altro termine avrebbe più potuto chiaramente definire quello spazio insolito all'interno del quale fu trovata anche, in vari frammenti una copia di una delle tante sculture che dovevano decorare le Terme: la rappresentazione di Afrodite, accovacciata e pronta per il bagno.
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Per me la più bella immagine statuaria di Afrodite. Anche per ciò che le manca. Ne scrivevo così, fotografandola, qualche anno fa: www.instagram.com/p/BjrjlIogodX/?igsh=MXR6d2FieW92aHZxNA==