Entra nelle collezioni del MNR di Palazzo Altemps a seguito di acquisto coattivo all’esportazione il Busto di Lucio Vero.

La testa, opera di Carlo Albacini, rappresenta l’imperatore Lucio Vero, in dimensioni colossali. Si tratta di un’opera originale realizzata a partire dal ritratto antico di Lucio Vero della collezione Borghese, restaurato e integrato proprio in quegli anni dall’artista. I documenti di archivio e i diari dell’epoca testimoniano come, dopo l’intervento sul ritratto Borghese, l’Albacini realizzasse in più edizioni (con dimensioni minori del vero, naturali) e materiali (marmo, gesso, ecc.) la copia del ritratto di Lucio Vero, quali prodotti di artigianato artistico destinati al mercato del Grand Tour.
In questa produzione di piccola serie, l’esemplare in esame rappresenta il modello fuoriserie: per quantità e qualità del marmo, dimensioni, autografia, tempi di lavorazione, qualità esecutiva, esiti formali. E’ ad esso che, verosimilmente, fa riferimento il Canova quando, visitando gli studi dell’Albacini nei primi tempi della sua permanenza a Roma, l’artista di Possagno segnala come da oltre 14 mesi la bottega fosse all’opera per la realizzazione di un Lucio Vero, e di come questo non fosse ancora stato terminato.
Le ricerche più recenti hanno evidenziato come i caratteri più autentici della scultura a Roma prima della rivoluzione canoviana, fossero rappresentati proprio da artisti-imprenditori impegnati al contempo nel commercio e nella produzione di restauri e copie dall’Antico, o in originali a questo ispirati, sulla scia della lezione di Winckelmann.
Piranesi, Cavaceppi, Pacetti e, per l’appunto, Albacini, rappresentano figure centrali della Roma tra Secondo Settecento ed età napoleonica, fondamentali per la diffusione in tutta Europa del gusto e della cultura neoclassica. Albacini, in particolare, ha svolto, accanto ai Piranesi, un ruolo importante per la ricezione dell’Antico in Inghilterra e per l’avvio della produzione di una scultura di gusto neoclassico in marmo in Russia.
Il ritratto in esame, vero capo d’opera della prolifica bottega dell’artista come testimoniato, ad abundantiam, dalla firma dell’artista orgogliosamente posta sul piedistallo, è di particolare importanza non solo quale testimonianza dell’opera e del linguaggio dell’artista, ma come documento per la storia culturale e del gusto neoclassico italiano ed europeo.

BUSTO DI LUCIO VERO DI CARLO ALBACINI
Marmo di Carrara
Misure: cm 98,5 x 52 x 26 cm
Datazione: 1771-1780