Memorie sommerse. I bronzi del Ponte di Valentiniano
Roma, 00185
Dal 5 dicembre 2025 apre al pubblico la mostra “Memorie sommerse: i bronzi del Ponte di Valentiniano”, un progetto espositivo a cura di Federica Rinaldi e Agnese Pergola, che restituisce al pubblico un gruppo di straordinari bronzi legati alla decorazione del ponte romano, oggi meglio conosciuto come Ponte Sisto. I materiali, riemersi nel 1878 durante gli interventi sugli argini del Tevere e per lungo tempo custoditi nei depositi del Museo, tornano visibili e fruibili grazie a un approfondito lavoro di restauro e di studio che ne ha permesso una nuova, completa contestualizzazione. L’esposizione intende valorizzare un patrimonio poco conosciuto ma di grande importanza per la ricostruzione della topografia monumentale di Roma. La scelta di riportare in sala questi reperti si inserisce nella più ampia strategia del Museo di riattivare la fruizione delle opere conservate nei depositi, anche in occasione di prestiti prestigiosi come quelli della Niobide e della Peplophoros del Museo, entrambe originali greci del IV sec. a.C., concesse per la mostra “La Grecia a Roma” ai Musei Capitolini – Villa Caffarelli. La riorganizzazione dell’allestimento consente così di presentare al pubblico capolavori meno noti ma di grande valore storico e artistico.
La mostra monografica propone l’esposizione di tre opere, una testa maschile diademata, una statua di togato in bronzo dorato, un’ala destra di Vittoria. L’allestimento è arricchito da un video che, con la voce narrante di Silvia Orlandi, docente di epigrafia latina alla Sapienza Università di Roma, illustra la grande iscrizione dedicatoria marmorea di Valentiniano e del fratello Valente, e l’iscrizione monumentale scolpita su travertino che ornava l’esterno del ponte, concepita appositamente per essere letta dai naviganti del Tevere. L’iscrizione si conserva nel Chiostro di Michelangelo alle Terme di Diocleziano. Alla mostra si affiancherà una pubblicazione scientifica già in preparazione con la casa editrice Quasar che indagherà tutti gli aspetti legati alla scoperta, alla iconografia, alla ricostruzione dei luoghi di provenienza, al restauro dei materiali, in una visione complessiva di uno straordinario nucleo scultoreo.
