Il Museo della Comunicazione Scritta dei Romani

Il Museo Nazionale Romano vanta uno delle più ricche e importanti raccolte di iscrizioni al mondo, con un patrimonio di circa 20.000 reperti. Originatasi a partire dalla fine dell’Ottocento, la raccolta  si è formata con i materiali provenienti da collezioni storiche e soprattutto con i ritrovamenti avvenuti a partire dal 1870 nei grandi cantieri che adeguarono Roma al suo nuovo ruolo di Capitale del Regno d’Italia. Negli anni il patrimonio del Museo si è ulteriormente arricchito dei materiali archeologici rinvenuti nel territorio di Roma e dei suoi immediati dintorni.

Nei tre piani del Museo sono esposti circa novecento reperti che raccontano numerosi aspetti della civiltà romana attraverso le parole che gli antichi hanno scelto di incidere su diversi tipi di documenti: stele, cippi, altari e rilievi in marmo e travertino ma anche mattoni, lucerne, tubi in piombo, proiettili da fionda e molti altri materiali.

Questi testi furono scritti da persone appartenenti a ogni strato sociale, dall’imperatore allo schiavo, e testimoniano la quotidianità di uomini e donne vissuti secoli fa. Le loro parole ci fanno conoscere, e vivere, i diversi momenti della vita politica, religiosa, sociale, economica della Roma antica, ma anche aspetti della sfera privata, rivelando un mondo fatto anche di sentimenti e di piccoli gesti quotidiani.

Alcuni tra i documenti più preziosi sono inoltre esposti nel Chiostro piccolo della Certosa, come la ricca serie di iscrizioni dei fratelli arvali, una documentazione unica che testimonia le attività di questo collegio sacerdotale dal I secolo a.C. fino agli inizi del IV d.C. e i monumentali pilastri che registrano le cerimonie dei ludi saeculares del 17 a.C. e del 204 d.C.