19 Giugno 2024 - 28 Luglio 2024

Corrado Veneziano. Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano


Palazzo Altemps Piazza S. Apollinare, 46
Roma, 00186 Italia
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A cura di Francesca Barbi Marinetti

Corrado Veneziano ha studiato a lungo Giovanni Battista Cavalcaselle, ne ha reinterpretato gli schizzi e i taccuini, e ha dedicato al grande storico dell’arte numerosi lavori.

Una selezione di queste opere è stata presentata alla fine del 2023 in una mostra, a cura di Francesca Barbi Marinetti e Lucia Calzona, presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, che conserva il Fondo Cavalcaselle. Ora invece, in modo integrale, con ventitre opere di medie e grandi dimensioni, la mostra è visitabile negli spazi del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.

Le tele sono organizzate in due grandi sezioni: quelle a tema religioso sono allestite nella galleria delle mostre temporanee; le restanti, che evocano temi dell’antichità greca e latina, sono diffuse tra le opere della collezione permanente esposta al piano nobile del Museo. Giovanni Battista Cavalcaselle (Legnago 1819- Roma 1897), è considerato uno dei fondatori della disciplina della storia dell’arte, a cominciare dalla sua fondamentale pubblicazione, prima nell’Italia post-unitaria, Storia della pittura in Italia, con J. A. Crowe.

Pubblicato dapprima in inglese con il titolo A new history of painting in Italy from the second to the sixteenth century, London, 1864-66, il volume è connotato da un vastissimo materiale iconografico raccolto personalmente dall’autore e attestato dai suoi taccuini di disegni. Il sodalizio con l’inglese J. A. Crowe durò una vita, tanto che il binomio Crowe-Cavalcaselle rappresenta un unicum nella storia dell’arte.

I due Fondi – quello di Crowe alla Victoria & Albert Museum di Londra, e quello di Cavalcaselle conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia – restano collegati da fili indissolubili e sono tutt’ora un bacino di informazioni e spunti preziosi per i ricercatori.

Dopo lungo girovagare, per studio e per scelte politiche che gli condizionarono la vita (fu, infatti, un fervido repubblicano), Cavalcaselle fu nominato ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione, primo passo post unitario in direzione di un Ministero della Cultura a cui lo studioso legnaghese darà un contributo pioneristico, sia in termini di gestione che di conservazione del patrimonio artistico.

Grande conoscitore dell’arte, in particolar modo medievale e rinascimentale, Giovanni Battista Cavalcaselle si è distinto per una tensione fortemente “investigativa”, operando uno studio sistematico delle opere, al fine di comprendere con certezza chi ne fosse l’autore. Per giungere alle corrette attribuzioni, Cavalcaselle registrava impressioni e riflessioni prendendo appunti su “taccuini da viaggio”.

Li riempiva di schizzi e poi scriveva accanto, ai margini del foglio, deduzioni, dubbi, intuizioni e “scoperte”. I suoi taccuini si riempivano dunque di immagini e parole, frecce e annotazioni, per arrivare – tra forme, volti, abbigliamenti, utensili, tutti diligentemente ridisegnati – a tracciare sorprendenti e rinnovate linee di storia dell’arte e di storia degli artisti italiani.

Il lavoro pittorico di Corrado Veneziano parte da quello di Cavalcaselle – attestato insuperato di amore e filologia, passione e criterio scientifico – e a ritroso si incrocia con le opere d’arte, i colori, le trame e le tecniche di Cimabue, Antonello da Messina, Piero della Francesca, Raffaello, Tiziano e molti altri, realizzando una sorta di limpida “tersa vita” delle medesime opere pittoriche. Si tratta di immagini suggestive, impegnate a tenere insieme la lezione rinascimentale e quella contemporanea, la finezza estetica classica e la più vitale tensione di ricerca pittorica.

Su questo tappeto cromatico e figurativo, Veneziano aggiunge infine le “frasi”: quelle deduzioni scientifiche cavalcaselliane, che partecipano, condividono e sviluppano la spinta comunicativa generale dell’opera. Le parole stesse – i segni della lingua italiana, talora inglese – si fanno simboli e tracce dalla elegante propulsione dinamica e artistica. L’effetto complessivo delle tele è allo stesso tempo sacrale e tecnico, spirituale e laico, avvolgente e razionale: tutte impegnate a stratificare i sensi e la forza dei lavori precedenti, contribuendo alla loro rinascita e vivificazione.

Corrado Veneziano, PhD in Lettere e Arte, è un artista italiano le cui opere sono esposte in modo permanente in Musei e istituzioni culturali italiane e internazionali. Hanno presentato e curato le sue mostre (tra l’altro) Achille Bonito Oliva, Marc Augé, Derrick de Kerckhove e Wu Weisung. Il suo ciclo dedicato a Leonardo da Vinci e stato patrocinato dal Museo del Louvre. È autore dell’opera diventata il francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno di Dante.

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