Etica e letteratura: la missione del cavaliere
Roma, 00186
- Questo evento è passato.
Al Centro di Roma. Collezionismo d’arte, Letteratura italiana ed europea, Letteratura latina al Museo Nazionale Romano
Rassegna a cura di Edith Gabrielli
CONFERENZA
Stefano Jossa, Professoresse ordinario di Letteratura italiana, Università degli Studi di Palermo
presenta
Etica e letteratura: la missione del cavaliere
introducono
Edith Gabrielli e Gabriele Pedullà
Cos’hanno a che vedere gli Jedi di Star Wars, gli elfi del Signore degli anelli e i maghi di Harry Potter con i vari Orlando, Rinaldo, Bradamante e Marfisa della tradizione narrativa che fa capo alla Chanson de Roland, si esalta con l’Orlando furioso ed entra in crisi col Don Chisciotte? A rigore non molto; ma li accomuna la cavalleria, che li ha resi personaggi erranti, eroi combattenti, campioni innamorati ed esploratori del mondo. Questa lunga durata dei cavalieri, che impone al moderno di rileggersi dentro l’antico e all’antico di proiettarsi verso i suoi esiti, prescrive uno sguardo strabico, tra etica e letteratura, perché, prima di essere una fantasia letteraria, la cavalleria è un codice di comportamento. Scopriamo come funziona e se vogliamo ancora dirci cavalieri.
Biografia
Stefano Jossa è l’ideatore e curatore dell’Oxford Handbook of Italian Literature (Oxford University Press, 2024 – in progress). Ha pubblicato con Einaudi La più bella del mondo. Perché amare la lingua italiana (2018); con Laterza Un paese senza eroi. L’Italia da Jacopo Ortis a Montalbano (2012); e con il Mulino L’Italia letteraria (2006). Collabora con Il manifesto e Il sole 24 ore.
Ciclo: Antico Moderno: viaggio nelle letterature europee
A cura di Gabriele Pedullà, Professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Roma Tre
Antico e moderno. La letteratura, non solo italiana, si colloca su questo doppio asse: la forza modellizzante della tradizione e le sue contestazioni radicali; il culto del passato e il gusto della sperimentazione; le lunghe stasi e i momenti di accensione bruciante, ma anche – su un piano completamente diverso – l’eterna battaglia tra il mondo che c’è, quello che c’è stato e quello che potrebbe esserci. Usare questa coppia concettuale è dunque un modo per attraversare la poesia, la prosa e il teatro di ieri ma anche per riattivare il nesso tra presente, passato e futuro su cui si fonda ogni esperienza artistica originale, con uno sguardo sul domani. Perché, come ha scritto la grande narratrice tedesca Anna Seghers (non pensando solo alla letteratura), “se non c’è più futuro, il passato è esistito invano”.
Per scoprire tutti gli appuntamenti della rassegna: “Al centro di Roma…al Museo Nazionale Romano”