I bronzi, gli avori

Preziosi e spettacolari nella loro magnificenza, il bronzo e l’avorio furono impiegati per evocare la fisica plasticità dei corpi e l’essenza sovrannaturale degli dei. Destinati a opere di grande raffinatezza artistica, spesso richieste da committenze agiate che avevano l’esigenza di sfoggiare pezzi unici, entrambi i materiali furono impiegati al limite delle loro caratteristiche fisiche, facendo sparire le saldature, nel caso del bronzo levigato e lucidato fino a confondersi con l’oro, o giocando sugli effetti di luce e colore, nel caso dell’avorio, lavorato ad arte per impreziosirsi a contatto con i caldi bagliori del sole.

I bronzi ellenistici

Testimonianza unica dell’altissimo livello della statuaria in bronzo, le sculture rappresentano la perfetta fusione tra l’arte ideale e la ritrattistica di età ellenistica.

Statua del pugilatore seduto

La scultura ritrae con crudo realismo un pugilatore a riposo al termine di un combattimento. Segni di lesioni sul corpo e sul volto sono resi coloristicamente attraverso il ricorso al rame rosso mettendo in risalto le ferite da cui cadono, sul corpo, piccole gocce di sangue.

Statua del cosiddetto
Principe ellenistico

Vigoroso e robusto, il personaggio maschile è ritratto in nudità eroica; l’aspetto solenne, caratterizzato da tratti virtuosistici come la resa della barba, sottilmente incisa a bulino, hanno tradizionalmente identificato la statua con il ritratto di un dinasta ellenistico o di un generale romano vittorioso.

Gli ornamenti delle navi di Nemi

Non presero mai il largo le navi di Nemi, decorate da magnifici ornamenti in bronzo; su di esse, al tempo di Caligola, si svolgevano sontuosi banchetti.

Il volto d’avorio

Raro e pregiato, l’avorio era usato per evocare l’incarnato delle divinità in statue di culto dalle vesti dorate, come in questo preziosissimo reperto sottratto al mercato clandestino.